In questi giorni l’azienda britannica ha incontrato l’European aviation safety agency (Easa), l’autorità europea per la sicurezza aerea. Tema dell’incontro è stato il traffico aereo dei droni e la possibilità di utilizzare la rete mobile per tracciare e identificare i dispositivi. Il progetto rientrerebbe nel più ampio programma, da raggiungere entro il 2030, di integrazione dei droni nello spazio aereo in modo sicuro. Tra vent’anni saranno infatti più di 400 mila i dispositivi aerei senza piloti a sorvolare l’Europa.
L’iniziativa di Vodafone nasce proprio in relazione all’esigenza di gestire il sempre più intenso traffico aereo dei droni, molti dei quali viaggiano e viaggeranno a basse quote, per motivi commerciali e non. Secondo Yves Morier, director of unmanned aircraft di Easa, le idee di Vodafone sarebbero interessanti e ambiziose, ma ancora da perfezionare. E’ possibile che inizialmente si decida di equipaggiare i droni con Sim in grado di permettere ai device di interagire e comunicare, così da evitare incidenti e ingorghi. D’altronde già molti dispositivi intelligenti come smart bike e contatori dispongono di SIM Vodafone.
L’entrata di Vodafone nel settore dei droni potrebbe rappresentare una buona occasione per l’azienda britannica per ampliare i suoi orizzonti, soprattutto a fronte di un calo nel mercato della classica telefonia mobile.
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