Il progetto è già realtà, infatti all’inizio del mese è stato installato il servizio Delay/Disruption Tolerant Networking (DTN), cui funzione primaria è quella di migliorare l’accesso ai dati da parte dei ricercatori in orbita, incrementando in questo modo le potenzialità della banda larga. Tale tecnologia potrebbe ricordare, per il funzionamento, quella che viene usata sulla rete dei peer-to-peer.
Oltre al suo utilizzo principale, questo servizio risulterà utile in futuro anche per connettersi da altri pianeti. Non solo, ma potrà essere sfruttata anche in contesti a noi più vicini, sulla Terra. Questa tecnologia può infatti garantire la copertura Internet in zone isolate e disagiate in cui è difficile poter accedere ad una comunicazione tradizionale.
La novità introdotta dalla trasmissione dati dell’Internet del Sistema Solare riguarda la logica di invio dei dati, la quale non avviene secondo una soluzione di continuità, ma in base ad un sistema di “immagazzinamento e trasmissione” dei dati a tappe. A differenza dei protocolli di rete comuni, il DTN è una struttura asincrona e non richiede per questo che tutti i nodi di trasmissione siano contemporaneamente attivi.
La NASA ha dichiarato l’obiettivo principale di questo progetto è quello di realizzare prototipi e mezzi in grado di supportare la colonizzazione umana dello spazio profondo oltre l’orbita terrestre in sicurezza.