Come sappiamo, Google nel corso degli anni si è interessata non solo di internet o mobile, ma anche di settori come realtà virtuale, machine-learning o auto a guida automatica: sono proprio queste le prime tre innovazioni destinate, secondo Schmidt, a rivoluzionare il nostro modo di vivere.
Google è già entrata nella realtà virtuale con Cardboard e più recentemente con Daydream, ma secondo Schmidt si tratta di una innovazione destinata ad arrivare anche sul posto di lavoro, cosa che Google Glass ha già provato a fare. L’apprendimento automatico, secondo il CEO, sarà usato dagli insegnanti per sviluppare piani di studio personalizzati per ciascuno studente, mentre le auto a guida automatica, su cui Google lavora da anni, diventeranno lo standard a medio termine, con un grosso vantaggio in termini di sicurezza.
Nell’elenco figurano anche prodotti in cui Google non ha (ancora) messo il naso: ad esempio, la carne artificiale prodotta da Impossible Foods, azienda che la stessa Google ha provato ad acquisire nel 2015. La diffusione di cibo artificiale avrebbe, tra le altre cose. un impatto positivo sull’ambiente. Si passa poi alla stampa 3D, o meglio, all’utilizzo della stampa 3D nell’edilizia, una tecnologia che potrebbe prendere piede se i costi si riducessero di 3-5 volte rispetto a quelli attuali.
A chiudere il quadro figura l’utilizzo degli smartphone in campo medico: diverse aziende hanno già implementato nei propri device sensori per monitorare alcuni parametri relativi alla salute dell’utente e Schmidt crede che in futuro gli smartphone saranno “i principali device per il controllo delle condizioni di salute”.