L’NSA, l’agenzia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha dichiarato di nutrire un particolare interesse per l’Internet of Things, il quale potrebbe essere sfruttato per ottenere informazioni e dati sugli utenti.
Il settore dell’Internet of Things sta andando incontro ad un’incredibile espansione, secondo le previsioni entro il 2020 vi saranno 34 miliardi di dispositivi connessi a internet. L’IoT rappresenta evidentemente un ambito innovativo e rivoluzionario atto a migliorare la vita degli utenti che ne fanno uso. D’altra parte però, l’uso di oggetti e apparecchi intelligenti, sempre connessi, potrebbe limitare e violare la privacy degli utenti. L‘Internet of Things potrebbe infatti configurarsi anche come uno strumento di controllo, attraverso il quale poter accedere facilmente a dati e informazioni sensibili. Richard Ledgett, Vicedirettore dell’Agenzia di sicurezza nazionale statunitense, a questo proposito, ha rivelato che la NSA sta lavorando al fine di migliorare le proprie capacità di accesso ai dati forniti dai dispositivi sempre connessi. Tutti, a partire da termostati intelligenti e pacemaker, potrebbe essere sfruttato per ottenere informazioni. Per il momento si tratta solo di un progetto di ricerca che non ha ancora trovato applicazioni concrete.
Per l’NSA la vulnerabilità dell’IoT potrebbe essere sfruttata a favore dello spionaggio internazionale, per intercettare terroristi e agenti dell’ intelligence straniera. Questo utilizzo dell’Internet of things rappresenta inevitabilmente un’arma a doppio taglio, utile da un lato per gestire la sicurezza internazionale, pericolosa dall’altro perché limita privacy e libertà dell’utente.