Uber non rispetterebbe la privacy degli utenti

13 dicembre 2016Un commento
Guai in vista per Uber. Secondo le accuse di Ward Spangenberg, ex dipendente, l'azienda è colpevole di avere gestito in maniera superficiale i dati personali degli utenti.

Nonostante Uber abbia sempre ribadito di avere molto a cuore la privacy dei propri fruitori, le dichiarazioni di Spagenberg mostrano un’altra realtà. L’ex dipendente, licenziato nel marzo del 2015, accusa l’azienda di non essersi impegnata abbastanza nella tutela di dati sensibili e personali.

Secondo la testimonianza di Spagenberg, la grossolana gestione della privacy avrebbe permesso a un altro dipendente di aiutare un amico stalker nel rintracciare gli spostamenti dell’ex fidanzata. Non solo persone comuni, anche i vip sarebbero a rischio. Alcuni membri del personale di Uber sarebbero infatti riusciti ad avere informazioni riguardo i movimenti di Beyoncé e altri personaggi famosi. L’accesso alle informazioni, sarebbe secondo Spagenberg, illimitato e non richiederebbe alcuna autorizzazione. Le accuse si rivelerebbero ancora più pesanti se, come introdotto con la nuova app, Uber tenesse traccia anche degli spostamenti successivi alla fine del servizio di trasporto.

Per il momento non è possibile sapere se le accuse mosse dall’ex dipendente siano fondate o se si tratti di un piano vendicativo tessuto per ottenere una qualche forma di rivalsa su Uber dopo il licenziamento. La questione è attualmente oggetto di indagine.

  • Salvatore Di Luccio

    *stalker