Si chiama Investigatory Powers Bill ed è una legge britannica che andrà a ridefinire e ampliare i poteri delle agenzie governative in tema di intercettazioni. Grazie alla normativa, quest’ultime potranno entrare in possesso di delicate informazioni sulla navigazione Internet dei cittadini senza richiedere un provvedimento ufficiale della Magistratura. Il governo potrà accedere alla cronologia dei britannici, esercitando così il proprio controllo su individui, infrastrutture e persino intere città.
Grazie all’ Investigatory Powers Bill, le agenzie governative potranno sapere quale sito un utente ha visitato, in quale momento e per quanto tempo, fino a risalire all’indirizzo IP e ad alcune informazioni riguardanti il PC dal quale si naviga, senza però poter vedere quale sezione o pagina specifica del sito abbia consultato la persona.
L’ONU ha definito l’Investigatory Powers Bill come “terribilmente spaventosa“, l’informatico Edward Snowden l’ha bollata come “la più estrema forma di sorveglianza nella storia della democrazia occidentale”. Il pericolo è che questa forma di controllo si estenda al di fuori dei confini britannici e venga accolta anche da altri Paesi. Negli Stati Uniti, in seguito all’elezione di Trump, tale scenario si sta già trasformando in realtà.
Questo sistema, costruito in nome della sicurezza, andrà però a ledere il diritto di riservatezza informatica dei cittadini. Tuttavia, i modi alternativi per la navigazione in incognito sono diversi. Nella maggior parte dei casi sono proprio questi i canali utilizzati dai soggetti che più potrebbero minacciare la sicurezza pubblica, per questo la normativa sembra un mero strumento di controllo e sorveglianza dei cittadini, voi cosa ne pensate?